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Rifugio Scoggione

Per raggiungere il rifugio si può partire da Colico in auto:
 
si attraversa Villatico nei pressi della chiesa, si prosegue per Robustello, poi verso Fontanedo (m 599) e Rusico (m 743).
Da qui si continua a piedi sul sentiero segnalato con bandierine bianche e rosse.
In 20 minuti si arriva all’alpe Prato (m 958) nei pressi di una fontana.
Sulla sinistra il sentiero continua ben segnalato fino a “Piana di Formica” (m 1218)
dove troviamo la seconda fontana, poi prosegue nella pineta con ripidi tornanti fino a “Bancol” (m 1400 ca.)
dove una palina indica la congiunzione col sentiero “Bregamin”,
che si inerpica fino a qui da Fontanedo.
La salita si fa meno ripida e in breve siamo all’Alpe Scoggione (m 1575) dove sorge il nostro rifugio.
 
Dislivello 900 m per 2 ore di cammino

Il rifugio è aperto tutti i week-end dal 15 Giugno fino al 15 Settembre, ad agosto tutti i giorni.

 
Il resto dell’anno telefonare o rivolgersi in sede CAI il venerdì sera dalle ore 21:00 alle ore 22:00

PRENOTAZIONI: 0341 940 576  -  347 824 7458   info@caicolico.it

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24 POSTI LETTO + 6 POSTI LETTO NEL VICINO BIVACCO 

POSSIBILITÀ DI AVERE PASTI NEL PERIODO DI APERTURA

RISCALDAMENTO CON STUFA A LEGNA E CAMINO

DOCCIA CALDA

VENDITA SACCHI LENZUOLA

TELEFONO  333 949 92 74

Regolamento

Chi entra in un rifugio deve ricordare che è ospite;

sappia dunque attenersi al buon senso e regoli la sua condotta in modo da non recare disturbo agli altri.

Le istruzioni e le norme sono esposte all’interno del rifugio stesso.

È obbligatorio l’uso del sacco lenzuolo

Non si possono introdurre animali nel rifugio
È vietato fumare e accendere fiamme libere


Sono esposte particolari istruzioni

per l’attivazione del telefono, per l’apertura dell’acqua, per il gas e per accendere la luce.

Prima di lasciare il rifugio richiudere le utenze effettuando le manovre in senso inverso.


Segnalare alla riconsegna delle chiavi eventuali anomalie e/o carenze.

Traversate

Itinerario n° 15 - Il Rifugio Legnone

40 minuti

E - Escursionistico

Si lascia il rifugio per imboccare la vecchia strada militare ed immetterci nella lussureggiante lariceta che sovrasta l'alpeggio.

In un'oasi di meravigliosa pace si percorrono i primi tornanti sino a giungere ad un ponte in legno ricostruito dal nostro socio

il Saggio nell'estate del 2003. Si prosegue lungo l'invitante sentiero sino a compiere un tornante sulla nostra destra. La lariceta di tanto

in tanto lascia ampi spazi per degli stupendi panorami sulla Valchiavenna e sulla vicina bassa Valtellina.

Si giunge quindi ad un tornante sulla sinistra e si prosegue sempre lungo il vecchio tracciato militare superando una segnaletica verticale addossata ad un muro di pietre. Si continua diritti lungo il vecchio tracciato militare, lasciando a destra il percorso che raggiunge la Cima di Scoggione. Si giunge infine ad un tornante sulla destra, ove un'evidente segnaletica ci invita a proseguire diritti lungo un sentierino

che attraversa la dorsale in direzione est. Si percorre la lunga attraversata con ampi panorami sulla bassa Valtellina e sul Monte Disgrazia, per giungere su ampi verdi alpeggi. Siamo all'Alpe Legnone e poco distante possiamo vedere le vecchie cascine, fra cui il rifugio Legnone, gestito dalla Pro Loco di Delebio.

Per informazioni sul periodo d'apertura telefonare al numero: 334 573 6108.

Poco più avanti i panorami s'addentrano nella Val Lesina e sulle belle cime che gli fanno da corona. Dal rifugio è possibile vedere la sommità dei monte Legnone con la sua bella croce di vetta, recentemente ristrutturata dalle associazioni locali.

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Itinerario n° 27 - Monte Legnone per la direttissima

2,15 h

EEA - Escursionisti Esperti con Attrezzature

II percorso in oggetto è prettamente riservato a provati alpinisti muniti d'idonea attrezzatura d'arrampicata, ovvero d'imbrago, corde, casco e quant'altro possa essere utile per superare difficoltà di 3° grado. II percorso è molto aereo e richiede un passo molto fermo e lunga esperienza di montagna.

Si consiglia di percorrere il tracciato in assenza di nevai per ridurre le difficoltà di risalita. Lasciato il rifugio,

ci si porta al pianoro del Lago dello Scoggione. In prossimità del belvedere su Colico, si punta decisamente a Sud e,

superati gli ultimi arbusti, ci si immette su un ripido tracciato che costeggia un ampio canalone sulla nostra destra.

Si risale sempre più ripidamente sino a costeggiare a precipizio I'anzidetto canalone.

Poco sotto il culmine della fine della cresta del Colombano, il sentiero si sposta leggermente a sinistra e raggiunge la rotonda sommità. Sotto di noi possiamo vedere il tracciato del sentiero CAI Colico n° 1 B e la valle Lesina. Per proseguire è necessario ora superare un caminetto con difficoltà di 3° grado. II caminetto in questione è stato battezzato dai soci CAI di Colico il Caminetto del Selvatico,

in onore di uno dei suoi primi scalatori.

Alcuni chiodi fissi già in loco possono favorire la risalita. Superato il caminetto il percorso si fa più agevole, ma richiede comunque

e sempre un passo molto fermo, per superare difficoltà elementari, che richiedono tuttavia al contempo molta attenzione per I'esposizione aerea verso nord. I panorami sono emozionanti ed inediti, mentre il rifugio Scoggione, sempre presente, si fa via via più piccolo sotto di noi. Una quarantina di minuti dopo aver superato il Caminetto del Selvatico, si scalano le ultime rocce per poter scorgere, cento metri sopra, l'anticima del Legnone.

La si raggiunge agevolmente e di seguito, per mezzo del sentiero n° 1A, si raggiunge la vetta del Legnone.

Per la discesa si consiglia di scegliere un percorso diverso da quello di risalita. La discesa per la Direttissima presenta, infatti,

difficoltà maggiori e problemi ad eventuali altri escursionisti in salita.

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Itinerario n° 23 - Monte Legnone per il Sentiero 1B

2,45 h

EE - Escursionisti Esperti

E l'itinerario più classico per la salita al Monte Legnone. Dal parcheggio auto, in prossimità dello stagno, si segue sulla sinistra il tracciato che fiancheggia la fontana. Subito dopo si gira a destra e si attraversa la lariceta. Ad una sella, dopo aver superato e lasciato a sinistra la deviazione per il sentiero n° 5, ha inizio la salita.

Dapprima il sentiero, ben segnalato, si snoda fra una ricca vegetazione, sino a passare nelle vicinanze di un sovrastante traliccio dell'alta tensione posto sulla cresta fra la Vai Varrone e la piana di Colico. Si continua in salita, per giungere in leggera discesa all'alpeggio d'Agrogno Basso. Nei pressi delle baite il sentiero riprende a salire, lasciando a sinistra i segnavia per la DOL.

Dopo un tratto prativo, il tracciato s'immette fra grossi massi e cespugli, sino a giungere ad una segnaletica verticale che indica l'itinerario di discesa a Colico, attraverso l'alpe Temnasco. Noi continueremo in salita e, dopo soli dieci minuti, ci troveremo su un sovrastante pianoro e più precisamente all'alpe d'Agrogno Alto. Con ampi zig zag, il tracciato ci fa guadagnare quota per superare la punta, chiamata Porta dei Merli, a quota 2129.

In falsopiano il sen-tiero continua verso nord-est sino a raggiungere il bivacco Cà de Legn, posto a quota 2146. Inizia ora la parte più impegnativa della salita. Infatti, da questo punto in poi il sentiero continuerà a salire con una pendenza piuttosto impegnativa senza lasciare un attimo di respiro, sino al raggiungimento dell'anticima.

L'arrivo all'anticima è contraddistinto da una segnaletica verticale che ci orienta verso il sentiero n° 1 B o la Direttissima, che scendono entrambi verso il sottostante Rifugio Scoggione. Noi continueremo in salita verso la cima. Attraverseremo in direzione sud-est il tratto di cresta per giungere sotto la guglia finale del monte Legnone. Alcune funi faciliteranno la salita alla sovrastante vetta.

Una mastodontica croce di ferro saluterà il nostro arrivo in vetta mentre, a trecentosessanta gradi, un panorama di grandiosa bellezza sarà a nostra disposizione per gratificare gli sforzi compiuti nel raggiungere la vetta che segna l'inizio delle Alpi Orobie.

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Itinerario n° 22 - Rifugio Roccoli Lorla

per il sentiero dei Piviun

3 h

EE - Escursionisti Esperti

Dal Rifugio Scoggione si segue il segnavia n° 2 in direzione sud-ovest.

Si attraversa la bella e riposante pineta per giungere ad una staccionata, creata per evitare lo sconfinamento del bestiame.

Si supera, e si è sul famoso sentiero dei Pivion. Il sentiero è così chiamato poiché attraversa delle cenge aeree che solo gli uccelli,

quali i piccioni, sanno fare, senza avere problemi di vertigini.

Scherzi a parte, le cenge ci sono, ma non sono così difficili ed impressionanti. Il tracciato richiede però un passo sicuro e fermo,

ed è natural-mente necessario non soffrire di vertigini. I punti più esposti sono stati attrezzati con catene, in modo da far superare a chiunque le difficoltà del percorso. Si superano così tre valloni, prima di giungere ad una verticale discesa che porta poi, su falsopiano,

al canalone centrale del Legnone, che i locali chiamano "Spisarota".

Per mezzo di catene si risale la parte opposta del vallone ed attraverso innumerevoli saliscendi si giunge al vallone di Temnasco.

Lo si attraversa e dopo pochi minuti ci si trova immersi in una bella pineta. Più avanti, in località "Posa di Vecch", troviamo una segnaletica verticale che ci avverte che il sentiero n° 2 è finito e stiamo per immetterci sul sentiero n° 1A.

Lo si segue in discesa sino all'alpe Rossa. Da qui s'imbocca il segnavia n° 5 che in soli venti minuti ci porta, con un dolce falsopiano,

sino all'Alpetto. Subito, a monte della baita per il bestiame, il sentiero n° 5 continua il suo percorso. Fare attenzione, in questo primo tratto, alla segnaletica a vernice, per non perdere il tracciato, non sempre ben evidente.

Si giunge così ad una presa d'acqua dell'acquedotto e subito dopo su un pianoro erboso. Lo si attraversa in leggera ma continua salita, per imboccare un sentiero che in continua salita ci fa recuperare il dislivello perso per scendere all'alpe Rossa.

Si esce infine dal bosco, fra larici centenari e fra due piccoli bunker della Linea Cadorna. Dopo aver attraversato pochi metri di terreno erboso, si è sul sentiero che sale al Monte Legnone.

Lo si segue sulla destra e dopo pochi minuti si è alla fontana di fronte allo stagno dei Roccoli Lorla.

Il rifugio si trova alle nostre spalle e si raggiunge con una breve salita fra faggi giganteschi.

Prima di lasciare il rifugio, si raccomanda d'andare sul suo retro per ammirare l'antica croce di ferro,

che fu, per cento e più anni, la Croce di Vetta del Monte Legnone.

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